Come fare per attraversare il confine tra Guatemala e Messico? Il racconto dello strano viaggio tra Flores e Palenque, e alcuni consigli pratici per viaggiare in bus + lancia da Bethel in Guatemala a Frontera Corozal in Messico.
Pensavo di averle viste tutte dopo aver attraversato via terra la frontiera tra Macedonia e Kosovo oppure la dogana tra Belize e Guatemala, ma attraversare il confine tra Guatemala e Messico balza in cima alla classifica dei viaggi più strani ed ignoranti della storia 🙂
Dalle informazioni trovate in rete, il viaggio sarebbe dovuto durare circa 5 ore a bordo di un pullman. In realtà non è andata proprio così. Ma andiamo con ordine.
Confine tra Guatemala e Messico
Il confine tra Guatemala e Messico misura all’incirca 871 km e ci sono ufficialmente 10 frontiere, situate nei pressi degli stati messicani del Chiapas, Campeche e Tabasco, e nei pressi dei dipartimenti guatemaltechi di Petén, Quiché, Huehuetenango e San Marcos.
Non ci sono muri per dividere i due Stati, ma solamente recinzioni, fiumi o addirittura alberi posizionati nelle vicinanze dei valichi di frontiera ufficiali.
Nel mio caso ho attraversato il confine tra Bethel (El Petén) in Guatemala e Frontera Corozal (Chiapas) in Messico, frontiera delimitata dal Río Usumacinta, il fiume più lungo dell’America Centrale. Ecco alcune informazioni su queste due località.
Bethel, El Petén
Bethel è una piccola città di confine situata nel dipartimento di Petén in Guatemala, e l’ufficio immigrazione per il timbro sul passaporto si trova a circa 12 km di distanza. Una volta arrivati in questo villaggio si scende dal primo furgone e si sale a bordo di una lancia per attraversare il fiume Usumacinta e il confine tra Guatemala e Messico.
Da questo pueblo si possono raggiungere – sempre in lancia – anche le rovine maya di Yaxchilán, un sito archeologico inaccessibile via terra.
Frontera Corozal, Chiapas
Frontera Corozal è una città di confine situata nello stato messicano del Chiapas, sulle rive del fiume Usumacinta di fronte a Bethel in Guatemala. Una volta sceso dalla lancia, un nuovo furgone ti accompagnerà all’ufficio di immigrazione per i rispettivi timbri sul passaporto, e completate le procedure di tutti i passeggeri, si riparte verso la destinazione finale.
Dal piccolo molo di Frontera Corozal inoltre, si può raggiungere il sito archeologico di Yaxchilán con una lancia, il viaggio dura circa 1 ora e puoi acquistare un tour online che offre anche la visita alle rovine di Bonampak.
Lo strano viaggio tra Flores in Guatemala e Palenque in Messico
Ed ecco il racconto del mio viaggio che ho affrontato per attraversare il confine tra Guatemala e Messico, buona lettura 🙂
Ore 5 di mattina:
Unico orario di partenza del bus verso il Messico; parto da Flores il giorno successivo alla visita delle bellissime rovine di Tikal, con un pullmino mezzo scassato, ma ne avevo visti e presi di peggiori.
Con me altre 6 persone più il conducente. Sapendo già che il viaggio sarebbe durato circa 5 ore mi ero preparato ad affrontare il viaggio a bordo dello scomodo furgoncino. Fin qui tutto nella norma.
Ore 6 di mattina:
Il pullmino comincia ad uscire dai centri abitati del Guatemala e si addentra verso piccoli paesini con strade sconnesse e sterrate; gli ammortizzatori inesistenti del minivan cominciano a farmi imprecare, tra me e me penso: Ma si, cosa vuoi che durerà questo tratto di strada sterrata?
Ore 10:
Dopo 4 ore di strada sterrata a bordo del pullmino senza ammortizzatori, arrivo alla dogana del Guatemala. L’autista comunica che il prezzo per ottenere il fatidico timbro di uscita dal Guatemala è di 40 Quetzal (3,7€).
Strano, su internet avevo letto che per legge non c’è nessuna tassa da pagare all’uscita dal Paese.
Ore 10:30:
Arriva il mio turno alla dogana, allungo il passaporto e chiedo spiegazioni in spagnolo sulla tassa, facendo presente che per legge non esiste nessuna imposta per uscire dal paese (Grazie Google di esistere).
Il funzionario di dogana allora mi chiede quanti soldi ho avanzato; 20 Quetzal, rispondo. Facciamo 20 quetzal e puoi andare. Pago praticamente una birra al funzionario della dogana, mi timbra il passaporto e si riparte.
Ore 11:
La strada diventa sempre più sconnessa e surreale; ai bordi della strada piccoli paesini fatti di baracche dove i bambini giocano scalzi nelle stradine sterrate e le donne lavano i panni nel fiume. Ma è davvero solo questa l’unica strada che porta in Messico? Credo che non troverò mai risposta.
Il furgone si ferma dopo pochi km sulle rive di un fiume color marrone, quelli che si vedono in film e documentari, e l’autista comunica: Da qui bisogna proseguire in barca, attraversare il fiume e prendere il pullman che sta aspettando dall’altro lato, a Frontera Corozal. In barca?!
Ore 11:30:
Attraversato il fiume a bordo di una lancia, con tutti i bagagli dei 6 passeggeri più il sottoscritto, e acqua che entrava dal fondo dell’imbarcazione, si arriva finalmente in Messico.
Timbri sui passaporti, si risale tutti su un nuovo furgone e si riparte verso Palenque con nuovi autisti e altri compagni di viaggio, che rendono lo spazio a disposizione praticamente inesistente. Tempo previsto di arrivo nella cittadina messicana, ore 13.
Ore 15:
Circa 100 dossi, 400 buche, 1200 imprecazioni e almeno 5 posti di blocco dell’esercito messicano, arrivo finalmente a destinazione. 10 ore di viaggio per quelli che secondo Google Maps sono 315 km… nemmeno la Salerno-Reggio Calabria 🙂
Una bella avventura che ora posso raccontare ma che è stata davvero interminabile anche per un folle viaggiatore come me e piena di punti di domanda durante il tragitto. Se stai pensando di fare la stessa tratta ricorda che:
- Mi sono affidato ad una agenzia di viaggi, perché le informazioni in rete per affrontare questo viaggio non sono molto chiare. Puoi prenotare di persona in uno dei numerosi punti vendita che trovi a Flores;
- Il prezzo è praticamente lo stesso sia per fare il viaggio fai da te che con l’agenzia e ho pagato 25€. Se non sei un viaggiatore esperto, affidati all’agenzia in quanto verrai assistito in tutti gli spostamenti. Fidati che per un viaggio del genere ne avrai bisogno;
- Nonostante l’agenzia, il furgone con il quale si viaggia non ha aria condizionata, ammortizzatori e nemmeno molto spazio a bordo. Preparati ad un viaggio senza molti comfort.
Nonostante tutto credo che il bello di viaggiare sia proprio questo; ritrovarsi nel bel mezzo di una inaspettata avventura come questa e, seppur con tante incognite, poterla raccontare per chi in futuro dovrà affrontare lo stesso tragitto.